lunedì 18 ottobre 2010

Non ci sono più le mezze stagioni.

Con questo grigio generale ti sembra che potresti stare chiuso in casa più o meno per sempre. Datemi un camion di film e una sbadilata di libri e io sto qua. Non mi muovo. Non rompo a nessuno.
Ah magari una tazza fumante e una coperta, poi davvero non dico più niente.
Che lo sò che è il cambio di stagione che va superato. Quando ci abitueremo ad avere quattro strati di vestiti addosso ed il fumo che esce fuori dalla bocca sarà fatta.
Si tratta solo di accettare il cambiamento.
A maggio la stessa storia, anche se si va verso il tempo degli infradito e dell'ascella pezzata. I maglioni e i termosifoni mi sembrano di gran lunga preferibili.
Solo che al posto di questo eterno tepore, si ha quella vaga agitazione di origine sconosciuta che tormenta la giornata. Tu chiamala se vuoi, inquietudine. Ma poi, arrivato giugno, è tutta una discesa.

Forse è questo continuo cambiare di ciò che ci sta intorno che ci fa credere che non ci sia niente di fermo, ma che in fondo tutto ritorna.
Io per pigrizia voterei per un mese eterno.

Allora?
Beh aspettiamo la neve, il natale e la pubblicità dei panettoni. Il resto sarà un gioco da ragazzi.

venerdì 15 ottobre 2010

Abendbrot


A volte si vorrebbe dire qualcosa.
Allora apri un quaderno nuovo quasi mai usato. Niente.
Allora apri una pagina virtuale dove è da tanto che non scrivi.
Fissi il bianco
e quel qualcosa che ti era sembrato di riconoscere, di toccare, di capire
già non ha parole.
Solo rimane una spina nello stomaco
il buio fuori perché è autunno
e la cena quasi pronta.