Ah magari una tazza fumante e una coperta, poi davvero non dico più niente.
Che lo sò che è il cambio di stagione che va superato. Quando ci abitueremo ad avere quattro strati di vestiti addosso ed il fumo che esce fuori dalla bocca sarà fatta.
Si tratta solo di accettare il cambiamento.
A maggio la stessa storia, anche se si va verso il tempo degli infradito e dell'ascella pezzata. I maglioni e i termosifoni mi sembrano di gran lunga preferibili.
Solo che al posto di questo eterno tepore, si ha quella vaga agitazione di origine sconosciuta che tormenta la giornata. Tu chiamala se vuoi, inquietudine. Ma poi, arrivato giugno, è tutta una discesa.
Forse è questo continuo cambiare di ciò che ci sta intorno che ci fa credere che non ci sia niente di fermo, ma che in fondo tutto ritorna.
Io per pigrizia voterei per un mese eterno.
Allora?
Beh aspettiamo la neve, il natale e la pubblicità dei panettoni. Il resto sarà un gioco da ragazzi.
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